“L’iniziativa odierna della Consulta di Bioetica ha il merito di continuare il dibattito sul problema dell’obiezione di coscienza in Italia avviato dall’AIED e dall’Associazione Coscioni con il convegno del 22 maggio scorso.
Le motivazioni che stanno alla base delle manifestazioni sono ampiamente condivise dall’AIED, tant’è che in molte città l’AIED è tra i promotori.
Personalmente però non condivido lo slogan “il buon medico non obietta” perché confina ad un livello etico morale un problema pratico e perché credo che la valenza professionale non si misuri con l’obiezione.
Si può essere un buon medico anche se si è obiettore, ma non si può fare “buon governo” consentendo che tra due diritti egualmente riconosciuti (quello delle donne ad interrompere la gravidanza e quello dei medici all’obiezione) sia uno, quello dei medici, a prevalere sull’altro.
In attesa che l’Italia, anche grazie alle manifestazioni odierne, diventi un paese laico e libero (dal Vaticano) l’AIED pretende che i due diritti siano ugualmente garantiti. Una delle soluzioni possibili è prevedere concorsi pubblici riservati a medici non obiettori.”
Dichiarazione di Mario Puiatti, Presidente nazionale dell’AIED – Associazione Italiana per l’Educazione Demografica