La scuola può fermare i femminicidi?

Lo dicono tutti i partiti da dieci anni, ma non succede niente!

Ecco un estratto dalla trasmissione Revolution di Stefano Feltri su Rai Radio 3: è chiaro che a esercitare la violenza contro le donne sono uomini. La scuola può allora aiutare la società tutta a cambiare punto di vista, a non guardare solo alle vittime ma agli autori delle violenze, per capire cosa le determina, quali stereotipi e modelli relazionali le fanno apparire giustificate, quali insicurezze nascondono.

Chi lavora stabilmente sui casi di violenza, cito sempre da queste linee guida, ritiene indiscutibile che gli uomini che condividono la cultura della superiorità maschile siano più incline a diventare partner abusanti, così come è dimostrato dai fatti che le donne portate a concepire per sé un ruolo subalterno nella coppia sono più incline a subire e non denunciare. Queste erano le linee guida del 2015. Dunque la scuola, si diceva già allora, deve consolidare questa consapevolezza ancora fresca e far riflettere studentesse e studenti su questo fenomeno che diventa parte del lavoro quotidiano svolto nelle classi che mira a trasmettere il senso del rispetto per la persona e per le differenze.

Questo approccio non è mai stato messo in discussione. Da dieci anni le linee guida del ministero dell’istruzione dicono che nelle scuole serve parlare di femminicidi o squilibri di genere per ridurre le violenze.

Ascolta la trasmissione completa su: https://bit.ly/revolution-rai-radio3

Photo credit – Revolution Rai Radio 3