Papa Francesco e l’educazione sessuale nelle scuole: segnale moderno e di responsabilità

Dichiarazione di Mario Puiatti, Presidente AIED

“Come AIED non possiamo che apprezzare la dichiarazione del Papa. L’educazione sessuale più rispettosa è quella che si basa su fatti e dati scientifici, sul dare tutte le informazioni necessarie affinché la persona possa scegliere, in piena libertà e responsabilità, come vivere la propria sessualità” (…)

Papa Francesco di ritorno dal suo viaggio a Panama affronta un problema importante, quello delle gravidanze precoci e della mancanza di educazione sessuale tra i giovani, affermando che la sessualità non deve essere considerata un tabù.
Papa Francesco afferma, con grande senso di responsabilità, che le scuole devono offrire l’educazione sessuale ai giovani ma che questa deve essere, aggiunge, un’educazione “oggettiva e senza colonizzazioni ideologiche”.

“Come AIED non possiamo che apprezzare la dichiarazione del Papa” – commenta Mario Puiatti, Presidente nazionale dell’AIED – “e sottolineare che esistono programmi di educazione sessuale messi a punto da esperti internazionali ormai consolidati e molto rispettosi della persona, di tutte le persone. L’educazione sessuale più rispettosa è quella che si basa su fatti e dati scientifici, sul dare tutte le informazioni necessarie affinché la persona possa scegliere, in piena libertà e responsabilità, come vivere la propria sessualità. Offrire programmi seri di educazione alla sessualità fin dai primi anni scolastici significa occuparsi della salute fisica e psicologica dei nostri giovani, contribuisce a renderli adulti più consapevoli e rispettosi degli altri.

AIED promuove e propone corsi di educazione sessuale nelle scuole, come da molti decenni, ma auspica che queste tematiche entrino a pieno titolo nei programmi scolastici come avviene nella stragrande maggioranza dei Paesi europei (in Svezia dal 1955).

Mi auguro che la ministra Grillo tragga ispirazione dalle parole del Papa.”