Ora che la Corte Costituzionale ha respinto l’attacco del giudice tutelare di Spoleto sulla legittimità dell’articolo 4 della legge 194 sull’aborto, è necessario applicare la legge in ogni sua parte su tutto il territorio nazionale. Oggi, infatti, l’alto numero degli obiettori rende quasi impossibile, in alcune zone d’Italia, l’interruzione volontaria della gravidanza nei modi e nei tempi ottimali.
Una delle soluzioni possibili è quella di effettuare concorsi riservati a medici non obiettori.
Resta comunque l’urgenza di lavorare sulla prevenzione attraverso il rafforzamento dei consultori e un capillare programma di educazione sessuale nelle scuole perché gli adolescenti restano, purtroppo, la parte della popolazione meno assistita e tutelata per quanto riguarda la salute sessuale e riproduttiva.
Dichiarazione di Mario Puiatti, Presidente nazionale AIED:
“E’ emblematico che questo attacco alla legge sia giunto da un giudice tutelare “militante”, strumentalizzando una ragazza minorenne che si è rivolta a lui, nel rispetto della legge, per chiedere l’autorizzazione ad esercitare la propria libera scelta. Ora ci aspettiamo che quel giudice sia sollevato dall’incarico di giudice tutelare.”
Roma, 20 giugno 2012