La sessualità femminile

Lo sviluppo sessuale di ogni individuo inizia durante la vita intrauterina ed è regolato da fattori genetici. È noto, infatti, che la differenziazione sessuale è determinata da una coppia di cromosomi, che contengono informazioni per lo sviluppo di organi in senso maschile o femminile.

Al momento della nascita le bambine avranno sviluppati i cosiddetti caratteri sessuali primari, i genitali esterni (grandi labbra, piccole labbra, imene, clitoride), e i genitali interni (vagina, utero, tube e ovaie) .

Le grandi labbra sono due pieghe della cute poste ai lati della vagina. Esse chiudono l’ingresso vaginale. Le piccole labbra, invece, sono duepieghe della mucosa più sottili alla cui unione anteriore, verso il pube, è posto il clitoride.

Il clitoride è un organo la cui struttura ricorda quella del pene, perché il tessuto da cui è costituito è identico a quello dei corpi cavernosi. Questa piccola struttura riveste un’importante funzione perché è ricca di fibre sensitive, e quindi la sua stimolazione determina piacere sessuale.

All’ingresso della vagina è posta una membrana, l’imene, che ostruisce solo parzialmente l’orifizio vaginale presentando una o più aperture che permettono il deflusso del sangue mestruale.

Le ovaie sono due organi ghiandolari posti lateralmente al corpo uterino e rivestono una importante funzione perché contengono le cellule uovo (gli ovociti), le quali consentono la riproduzione della specie umana.

Una donna acquisisce la capacità riproduttiva al momento della pubertà, cioè in quel periodo che oscilla tra gli 11 e i 15 anni, durante il quale avvengono straordinari e repentini cambiamenti che culminano con la comparsa della prima mestruazione (il menarca).

In questa fase dello sviluppo l’ipofisi (ghiandola endocrina posta all’interno del cervello), attiva complessi sistemi ormonali che agiscono sulle ovaie determinando la formazione e la successiva maturazione dei follicoli. I follicoli ovarici, oltre a contenere gli ovociti, assolvono alla seconda funzione dell’ovaio, che è quella della produzione degli ormoni sessuali, quali gli estrogeni ed il progesterone.

La presenza di queste sostanze determina il ciclo mestruale, con la sua caratteristica ciclicità, e concorre alla comparsa dei caratteri sessuali secondari quali lo sviluppo delle mammelle, l’aumento e la distribuzione dei peli, la caratteristica disposizione del tessuto adiposo, la pigmentazione dei genitali.

Quando il follicolo ovarico giunge a maturazione, (e cioè intorno al 14° giorno del ciclo), avviene la rottura del follicolo stesso (ovulazione) con la liberazione dell’ovocita, che si rende disponibile alla fecondazione. Infatti, esso entrerà nella tuba uterina dove potrà incontrare lo spermatozoo e la nuova cellula che ne deriva comincerà a moltiplicarsi e differenziarsi.

Nella mucosa interna dell’utero (endometrio) l’uovo fecondato troverà un terreno favorevole per impiantarsi e in esso continuare la crescita di un nuovo individuo.

Cosa succede quando non si verifica la fecondazione?

L’endometrio, sotto l’influenza degli ormoni ovarici, estrogeno e progesterone, subisce delle modificazioni: aumenta di spessore e si arricchisce di sostanze nutritive. Tutto ciò per essere pronto ad accogliere la cellula uovo fecondata.

Se questo non accade, tale mucosa – non trovando un sostegno ormonale per sopravvivere – comincia a sfaldarsi e a cadere in vagina, dando luogo al fenomeno della mestruazione che avviene circa 14 giorni dopo l’ovulazione.

Il ciclo mestruale è l’intervallo di tempo che intercorre tra una mestruazione e l’altra, solitamente è variabile tra i 26 e i 32 giorni.

La comparsa della prima mestruazione non sempre coincide con la completa maturazione dell’apparato genitale femminile. Infatti, occorrono circa tre anni “di rodaggio” perché il complesso sistema che è stato appena descritto cominci a funzionare completamente e regolarmente. Fin dall’inizio, tuttavia, e spesso ancor prima della loro comparsa, le mestruazioni assumono una grande importanza nella vita psichica di una ragazza.

Alcune si trovano molto presto a dover “fare i conti” con questo appuntamento mensile. Altre, invece, se in ritardo rispetto alle coetanee, possono attendere con ansia e preoccupazione il momento in cui diventeranno “signorine”.

Sebbene in genere la prima mestruazione sia vista dai genitori e dai parenti più vicini come un evento importante e gioioso, il periodo del flusso mestruale è spesso vissuto con un pudore esagerato, che a volte diventa vera e propria vergogna. Questo perché il sangue mestruale è – in genere – considerato “sporco”. Le credenze popolari, poi, attribuiscono alla donna mestruata strani influssi negativi (fanno appassire piante e fiori, fanno “impazzire” le creme, ecc.). I motivi, antichissimi, sono gli stessi che vogliono l’immagine della donna “un po’ fata, un po’ strega”, e hanno a che fare proprio con la “magica” (e invidiata) capacità femminile di dare o di negare la vita.

Con la comparsa delle mestruazioni il graduale processo di trasformazione del corpo femminile continua e si intensifica. Alle trasformazioni fisiche si accompagnano profondi cambiamenti cognitivi ed affettivi. Questa è l’età dei “complessi”, delle insicurezze, della paura che il nuovo corpo non sia quello desiderato o desiderabile.

È anche l’età dei cambiamenti d’umore improvvisi e apparentemente immotivati. È, infine, l’età delle prime cotte, della scoperta della tenerezza e del piacere sessuale e, per molte, del primo rapporto sessuale.

Le ragazze, più precoci dei ragazzi, sembrano scoprire il desiderio e l’eccitazione sessuale più frequentemente con i primi partner piuttosto che con attività autoerotiche, ma spesso si avvicinano al primo rapporto con grandi paure o con aspettative esagerate.

Molte sono convinte che la perdita della verginità sia sempre un’esperienza estremamente dolorosa e cruenta. Ciò non è esatto. Infatti, la rottura dell’imene, se non è particolarmente rigido, provoca un leggero disagio, non un vero e proprio dolore, e le perdite di sangue sono in genere minime, spesso addirittura del tutto assenti.

Altre ragazze, al contrario, fantasticano su una “prima volta” stupenda, analoga a quelle descritte da una certa cinematografia o dai romanzi rosa. In realtà, nella maggior parte dei casi il primo rapporto non è qualcosa di molto piacevole, a causa dell’inesperienza dei protagonisti.

Come abbiamo già detto, infatti, fare l’amore è qualcosa che si impara, che presuppone attrazione, fiducia e tenerezza reciproca insieme alla capacità di comunicare sui propri bisogni e desideri.

Non esiste un’età giusta per il primo rapporto sessuale, esiste certamente un momento giusto per ognuno di noi. Fare l’amore senza un autentico desiderio perché tutte le amiche lo hanno già fatto, o perché “lui insiste tanto”, spesso porta a vivere in maniera negativa un’esperienza che, se profondamente desiderata, può essere molto significativa.