Reumatologia

Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi, artriti, dolore alle ossa, artrosi) comprendono diverse affezioni che interessano le articolazioni, i tendini, i legamenti, i muscoli e il tessuto connettivo, prodotte da cause varie e con sintomi e manifestazioni cliniche ed evoluzioni differenti.

Possono presentarsi in forma acuta o cronica, avere caratteristiche prevalentemente infiammatorie (artrite) o degenerative (artrosi).

Pertanto ogni malattia reumatica ha una sua precisa causa non sempre conosciuta, un suo quadro clinico, una sua evoluzione, e ciò comporta una specifica terapia.

È compito dello specialista reumatologo fare una diagnosi corretta avvalendosi della storia clinica, dell’esame obiettivo, degli esami di laboratorio e degli esami strumentali (radiografia, TAC, risonanza magnetica, ecc.).

Lo specialista delle malattie reumatiche è il reumatologo al quale devono rivolgersi i pazienti e i medici di famiglia. Il reumatologo si occupa delle patologie mediche dell’apparato locomotore.

Il ruolo dell’ortopedico è essenzialmente chirurgico.

Al fisiatra spetta il compito di attuare un programma di terapia riabilitativa.

Posta una diagnosi corretta il reumatologo prescrive un’adeguata terapia, o può sottoporre il paziente ad opportuni trattamenti: svuotamento del liquido di un’articolazione infiammata, esecuzione di infiltrazione dentro l’articolazione, con opportuni farmaci (cortisone, farmaci nutrienti per le cartilagini, ecc.).

I reumatismi sono malattie antiche quanto la storia dell’umanità, portano spesso a gravi invalidità e negli ultimi anni, di pari passo all’incremento dell’invecchiamento della popolazione, sono aumentati notevolmente.

Rispetto al passato oggi disponiamo di farmaci molto efficaci, conosciamo meglio i meccanismi responsabili di molte patologie, possiamo fare ricorso alla fisioterapia riabilitativa, alla chirurgia correttiva, all’uso di protesi, ortesi (busti ortopedici, ginocchiere, solette, ecc.), con un miglior controllo della patologia, un rallentamento dell’evoluzione e a volte con una completa guarigione.

Per ottenere questi risultati bisogna comunque evitare gli errori del passato:

  • Ritenere i reumatismi un fatto ineluttabile e rassegnarsi
  • Effettuare le cure solo in caso di dolore
  • Trascurare i primi segni di malattia
  • Rivolgersi a operatori non competenti e a trattamenti non appropriati
  • Trascurare la possibilità di prevenzione

Bisogna, al contrario:

  • Avere informazioni corrette sulle malattie reumatiche
  • Rispettare i programmi terapeutici consigliati
  • Non credere a terapie miracolistiche
  • Individuare i centri e gli specialisti competenti di reumatologia

Le malattie reumatiche interessano in Italia 5.500.000 soggetti, pari all’incirca a un decimo della popolazione italiana.

Per il gran numero di persone coinvolte sono considerate di rilevanza sociale.

  • Nel 70% si tratta di artrosi
  • Nel 16% di reumatismi infiammatori
  • Nel 13% di forme extrarticolari e di fibromialgia
  • Nell’1% di altre forme reumatiche.

Rispetto all’età:

  • 1% fino a 18 anni
  • 18% da 19 a 60 anni
  • 81% oltre i 60 anni.

Circa il 27% delle pensioni di invalidità è dovuto alle malattie reumatiche.
Se viene fatta una diagnosi precoce con una cura appropriata, i risultati sono soddisfacenti.
In caso contrario, il 50% dei pazienti non trattati nel giro di 10 anni va incontro a un’invalidità permanente.

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