La rivista Contraception rivela che la consapevolezza europea in merito alla pillola è davvero scarsa, solo il 2% delle donne sa come funziona. Italia al livello di Tunisia, Botswana e Iraq.
La pillola anticoncezionale: c’è da 50 anni ma tra le donne europee è quasi sconosciuta, o meglio, solo il 2% di loro sa come funziona e ne conosce i principi attivi.
Anche se viene assunta da 100 milioni di donne, sono in tante a non sapere come funziona il farmaco che prendono ogni sera, prima di “andare a letto”.
E lo dimostra una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania, pubblicata sulla rivista Contraception, che svela che, a prescindere dal livello culturale, la consapevolezza è davvero scarsa. Tre intervistate su quattro vorrebbero essere più informate sul farmaco che pochi mesi fa ha celebrato i 50 anni dall’arrivo in Europa.
“Questi dati spiegano chiaramente come mai resistano tuttora tanti pregiudizi e luoghi comuni su questo metodo – spiega il professor Francesco Primiero dell’Università La Sapienza di Roma – il timore più diffuso è che la pillola possa essere dannosa per la salute, mentre numerose evidenze scientifiche indicano l’esatto contrario”. “In particolare, l’aggiornamento dei dati relativi alla mortalità tra le oltre 46mila donne seguite per 40 anni, ha dimostrato come, nel lungo termine, quelle che hanno fatto uso di contraccettivi orali
vivano più a lungo”.
Primiero elenca alcuni dei principali benefici che una donna può trarre dall’assunzione della pillola, come il controllo delle mestruazioni abbondanti, causa di anemia, la sintomatologia premestruale, l’acne. “I progestinici di ultima generazione, come il drospirenone, sono quelli che meglio rispondono a queste esigenze, con un profilo rischi/benefici a favore di questi ultimi”, aggiunge il prof. Primiero. Nello specifico,
in Italia l’uso della pillola è fermo al 14,2%, agli stessi livelli di Tunisia, Botswana e Iraq.
Fonte: Il Giornale.it