Uno degli sforzi costanti dell’AIED, insieme all’attenzione agli aspetti socio-politici e alla qualità del rapporto medico-paziente all’interno dei suoi consultori, è stato quello di mantenersi al passo con i sempre più veloci progressi tecnologici nel campo della diagnostica.
Strumentazioni e macchinari aggiornati significano diagnosi più accurate e prevenzione più efficace.
É per questo che l’AIED è in grado oggi di offrire alla propria utenza la possibilità di effettuare gran parte degli approfondimenti diagnostici necessari all’interno delle proprie strutture, potendo contare sull’affidabilità dei risultati e sull’abbattimento dei tempi di attesa per i seguenti esami:
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[wptabtitle]ECOGRAFIA OSTETRICA[/wptabtitle]
[wptabcontent]L’ecografia è un esame non invasivo e sicuro sia per la madre che per il feto. Nel primo trimestre permette di: datare esattamente l’epoca di gravidanza; verificare la vitalità dell’embrione; evidenziare eventuali eventi patologici (minacce d’aborto). La misurazione della cute nella regione posteriore del collo effettuata fra la 11ª e la 14ª settimana consente di avere una stima del rischio di sindrome di Down e altre patologie cromosomiche. Nel secondo trimestre, attorno alla 20° settimana di effettua l’ecografia morfologica, mediante la quale viene visualizzata e descritta l’anatomia del nascituro, il corretto accrescimento fetale, le caratteristiche della placenta e la quantità del liquido amniotico. L’ecografia del terzo trimestre, associata alla flussimetria, valuta l’accrescimento ed il benessere fetale e dà una approssimazione rispetto al peso raggiunto dal bambino.
Disponibile nella sede di: Albenga, Ascoli Piceno, Bari, Bergamo, Bolzano, Genova, La Spezia, L’Aquila, Mestre, Milano, Napoli, Pisa, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1, Roma Viale Gorizia, Sassari, Udine, Verona.
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[wptabtitle]ECOGRAFIA OSTETRICA CON FLUSSIMETRIA DOPPLER[/wptabtitle]
[wptabcontent]Associata all’ecografia del terzo trimestre è la flussimetria doppler, un esame che permette di stabilire se gli scambi di sostanze nutritive e di ossigeno tra madre e bambino attraverso la placenta sono adeguati alle necessità del feto. La valutazione del flusso sanguigno nei vasi materni e fetali consente, attraverso appositi parametri, di attestare il benessere fetale o svelare una iniziale sofferenza.
Disponibile nella sede di: Bergamo, Mestre, Milano, Napoli, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1, Roma Viale Gorizia, Udine.
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[wptabtitle]ECOGRAFIA CARDIOFETALE[/wptabtitle]
[wptabcontent]L’esame permette di diagnosticare la presenza di cardiopatie congenite nel feto e di valutare la funzione cardiaca, che è indicatore del benessere fetale.
Si può eseguire dalla 20ma settimana fino al termine della gravidanza, per monitorizzare l’evoluzione delle cardiopatie, e/o le aritmie fetali.
L’esame ecocardiografico fetale può essere effettuato ambulatorialmente e richiede circa 20-30 minuti. L’esame è assolutamente non pericoloso e non doloroso, sia per la mamma che per il feto.
Come si esegue:
È un esame di facile esecuzione che fornisce notizie utili sull’anatomia e sulla funzione del cuore.
Non è invasivo, né utilizza raggi, ma onde sonore chiamate ultrasuoni, con una tecnica analoga a quella di una normale ecografia. A differenza delle radiazioni che possono creare lesioni nelle cellule umane, gli ultrasuoni non sono dannosi.
Questa caratteristica rende l’ecocardiografia la metodica ideale in tutte quelle condizioni in cui è necessario ripetere un esame in tempi ravvicinati e per controllare nel tempo l’evoluzione di malattie cardiache.
Disponibile nella sede di: Bari, Napoli, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1.
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[wptabtitle]AMNIOCENTESI [/wptabtitle]
[wptabcontent]L’amniocentesi consiste nel prelievo per via trancutanea, da effettuare attorno alla 16ª settimana, di una piccola quantità di liquido amniotico.
Tramite l’ecografia si valutano l’età e la posizione del feto, la sede della placenta e la quantità di liquido amniotico. Successivamente si procede inserendo un ago nel sacco amniotico, attraversando sia la parete dell’addome che quella dell’utero, evitando naturalmente di danneggiare il feto e la placenta. Si prelevano circa 20 ml di liquido amniotico che viene depositato in provette idonee per la successiva analisi biochimica.
L’intervento non richiede solitamente l’anestesia, se non nei casi di eccessiva ansia, e dura all’incirca 20 minuti.
Nel liquido amniotico è possibile reperire alcune cellule fetali. L’analisi dei cromosomi di tali cellule permette di diagnosticare precocemente il sesso e numerose anomalie cromosomiche congenite o acquisite che comparirebbero alla nascita sotto forma di svariate malattie. L’amniocentesi può così individuare anomalie fetali (per esempio la sindrome di Down) o alcune anomalie cromosomiche, i disturbi legati al sesso (come l’emofilia), certe malattie metaboliche e infine le anomalie legate allo sviluppo (come la spina bifida).
In alcuni casi è impiegata anche per valutare alcuni disturbi dell’embrione come la malattia emolitica del neonato e la sindrome di sofferenza respiratoria.
L’amniocentesi è semplice e indolore, tuttavia sia per l’elevato costo, sia per il rischio seppur minimo per la madre e per il feto, si riserva a casi selezionati:
– le pazienti in gravidanza di età superiore ai 35 anni;
– coppie che abbiano già figli affetti da anomalie cromosomiche;
– presenza di anomalie cromosomiche in uno dei genitori;
– presenza di Sindrome di Down o di altre anomalie cromosomiche in un parente stretto di uno dei genitori;
– indice di rischio elevato evidenziato dal bi-test o dal tri-test;
– anomalie fetali riscontrate ecograficamente.
Se l’esito dell’amniocentesi precoce è sfavorevole, soprattutto nei casi in cui viene obbligatoriamente prescritta per evitare possibili complicazioni al nascituro (per esempio precedenti malattie in ambito familiare di tipo cromosomico, genetico o malformativo oppure incompatibilità tra madre ed embrione), si può procedere con l’aborto terapeutico.
Disponibile nella sede di: Pordenone, Roma Viale Gorizia.
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[wptabtitle] DIAGNOSI PRECOCE DELLA GRAVIDANZA[/wptabtitle]
[wptabcontent]I test biochimici si basano sulla rilevazione della gonadotropina corionica (HCG) che è l’ormone prodotto dalla placenta fin dalle sue primissime fasi, cioè subito dopo l’impianto nell’utero dell’ovulo fecondato, circa una settimana dopo il concepimento.
La gonadotropina corionica (HCG) può essere dosata nelle urine o nel sangue della gestante usando dei reagenti particolari.
I kit “casalinghi”, venduti in farmacia per eseguire il test di gravidanza sulle urine, sono già sufficientemente sensibili, seguendo accuratamente le modalità d’uso, quando una donna si accorge della mancanza mestruale. Addirittura sarebbero già sufficientemente sensibili anche diversi giorni prima della mestruazione attesa.
I test di laboratorio, eseguiti sul sangue materno, ancora più sensibili, sono da riservare a particolari casi clinici (diagnosi differenziale tra aborto interno e ritardo del concepimento, sospetto di gravidanza extrauterina) che verranno indicati dallo specialista.
Disponibile nella sede di:Ascoli Piceno, Bari, Bolzano, Genova, La Spezia, Mestre, Milano, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1, Roma Viale Gorizia, Udine, Verona.
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[wptabtitle]CARDIOTOCOGRAFIA (monitoraggio a termine di gravidanza)[/wptabtitle]
[wptabcontent]La cardiotocografia consente di monitorare la frequenza cardiaca fetale e le contrazioni uterine. A tale scopo si utilizza un’apparecchiatura chiamata cardiotocografo, dotato di due sonde che vengono poste sul ventre materno: la prima è un rilevatore ad ultrasuoni del battito cardiaco, la seconda è costituita da un misuratore meccanico delle contrazioni uterine. Entrambe le sonde vengono fissate all’addome materno mediante fasce elastiche. I dati relativi alla frequenza cardiaca fetale e alle contrazioni uterine, captati dai rilevatori, vengono elaborati e tradotti in tracciati stampati.
La cardiotocografia è una tecnica completamente indolore e priva di rischi, sia per la mamma che per il feto; in genere dura circa 30 minuti.
Negli ultimi giorni di gravidanza (a partire dalla 38ª settimana di gestazione), la cardiotocografia rientra nelle indagini di routine; viene infatti svolta ambulatorialmente allo scopo di rilevare eventuali contrazioni uterine preparatorie, e controllare la normalità del battito fetale.
Durante il travaglio, il monitoraggio cardiotocografico permette di controllare se il bambino resiste bene allo stress indotto dalle contrazioni uterine, cogliendo sul nascere eventuali complicazioni.
Disponibile nella sede di: Pordenone, Roma Viale Gorizia.
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[wptabtitle] DIAGNOSI PRENATALE[/wptabtitle]
[wptabcontent]Circa il 3% dei neonati è affetto da una malattia o anomalia congenita.
In molti casi questa può essere prevista, diagnosticata, trattata o prevenuta attraverso la conoscenza e l’identificazione dei fattori di rischio che ne sono alla base e l’adozione di opportune tecniche d’indagine.
La diagnosi prenatale comprende appunto l’insieme delle procedure che permettono di riconoscere o escludere la presenza nel feto di anomalie congenite.
Tali procedure possono essere sostanziosamente divise in:
– tecniche dirette di prelievo di campioni biologici fetali, come l’amniocentesi e la biopsia dei villi coriali (villocentesi o CVS), che consentono di ottenere cellule del feto sulle quali effettuare analisi cromosomiche ed eventualmente anche studi biochimici e sul DNA;
– tecniche di diagnostica per immagini, come l’ecografia, che possono evidenziare malformazioni strutturali del feto. Il corretto impiego di queste tecniche richiede ovviamente la conoscenza delle loro indicazioni, dell’epoca di effettuazione, dei rischi e dei limiti.
Disponibile nella sede di: Pordenone, Roma Viale Gorizia, Udine.
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[wptabtitle]Villocentesi [/wptabtitle]
[wptabcontent]Viene eseguita in genere tra la 10° e la 12° settimana di gravidanza; consiste nel prelievo, sotto controllo ecografico continuo, di alcuni frammenti di tessuto coriale, mediante l’introduzione per via transaddominale di ago guida, che raggiunge la parete uterina e di un ago da prelievo che, scorrendo all’interno della guida, viene sospinto fino al trofoblasto. Questo, dal quale deriverà la futura placenta, contiene infatti materiale genetico identico a quello fetale, che può essere utilizzato per lo studio del cariotipo e per tutte le analisi genetiche in genere eseguibili sulle cellule fetali.
Disponibile nella sede di: Pordenone.
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[wptabtitle]Translucenza nucale [/wptabtitle]
[wptabcontent]Consiste nella valutazione dello spessore dei tessuti della regione posteriore del collo fetale compreso tra la colonna vertebrale e la cute. Questo esame si esegue tra la 11° e la 14° settimana di gravidanza.
Disponibile nella sede di: Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1, Roma Viale Gorizia, Udine.
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[wptabtitle] Ultrascreening / Duo Test e Ultra-Test [/wptabtitle]
[wptabcontent]Questi test si basano su un esame ultrasonografico e un prelievo di sangue effettuati tra la 11° e la 13°/14° settimana di gravidanza. Durante il controllo ecografico viene verificata la vitalità dell’embrione e l’assenza di gravi malformazioni evidenziabili in quest’epoca. Viene quindi valutata l’epoca
gestazionale e misurata la translucenza nucale, una zona evidenziabile ecograficamente compresa tra la cute e la colonna cervicale del feto. Maggiore è la misura di questo spazio, maggiore è il rischio di cromosomopatie.
Nel campione di sangue, invece, si misura la quantità di due sostanze denominate Free-Beta HCG e PAPP-A (plasma proteina A associata alla gravidanza), che sono presenti in tutte le gravidanze. Nella maggioranza dei casi anomali queste sostanze sono presenti in quantità alterata.
Il risultato del test biochimico viene combinato, attraverso un particolare software, con quello dell’esame ecografico per formulare il rischio specifico per la sindrome di Down e la Trisomia 18. Se dal test risulta una percentuale di rischio superiore alla “soglia” critica (1:300) si rendono necessari accertamenti diretti come la villocentesi o l’amniocentesi.
Disponibile nella sede di: Mestre, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Udine.
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[wptabtitle]Ecografia morfologica [/wptabtitle]
[wptabcontent]Lo studio ecografico morfologico comprende un attento esame ecografico delle principali caratteristiche anatomiche fetali, eseguito in genere tra la 19° e la 22° settimana, alla ricerca di eventuali segni di malformazioni congenite strutturali. Tale studio viene comunemente integrato da misurazioni dei
principali indici biometrici cefalici, addominali e degli arti, e da analisi flussimetriche dei vasi uterini e ombelicali. Se eseguito da un operatore con sufficiente esperienza tale esame può permettere il rilievo o l’esclusione della grande maggioranza delle principali malformazioni. Va tenuto ovviamente presente che lo studio morfologico non sostituisce le tecniche dirette di diagnosi prenatale per quanto riguarda la diagnostica delle anomalie cromosomiche o geniche, né che il riscontro di caratteristiche anatomiche normali garantisce in assoluto la normalità del feto, sia per la possibilità che difetti minori sfuggano all’esame sia per l’impossibilità di riconoscere con l’ecografia eventuali danni funzionali anche gravi. L’eccessiva obesità, o un tessuto adiposo scarsamente penetrabile dagli ultrasuoni, riduce le possibilità diagnostiche dell’esame ecografico.
Disponibile nella sede di: Ascoli Piceno, Bergamo, Genova, Mestre, Pordenone, Roma Centro adolescenti Via Toscana 30/4, Roma Via Toscana 30/1, Roma Viale Gorizia, Udine.[/wptabcontent]
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