“La posizione del Consiglio Nazionale di Bioetica a tutela del diritto all’obiezione di coscienza nei vari ambiti della medicina e della ricerca non ci sorprende” – dichiara Mario Puiatti, Presidente nazionale dell’AIED. “Per quanto riguarda l’attuazione della legge 194, l’AIED ritiene che i due diritti previsti dalla legge, quello dei medici obiettori e quello delle donne, debbano essere equamente garantiti. Per far questo bisogna prevedere concorsi dedicati ai medici non obiettori per far si che il servizio di interruzione volontaria della gravidanza sia garantito come prescrive la legge. Si tratta di una soluzione equilibrata e di facile attuazione, che consentirebbe ad ogni struttura pubblica di rispondere adeguatamente ai diritti delle donne senza violare i diritti dei medici obiettori, e viceversa.
L’obiezione di coscienza tuttavia non può essere equiparata, come sembra fare il CNB, alla disobbedienza civile. Qui siamo nell’ambito delle proprie convinzioni e credenze personali. Se dovessimo venire incontro alle migliaia di sfumature delle scelte e condotte di vita personali inquadrandole in un diritto alla disobbedienza, un giorno potremmo dover accettare, per esempio, l’obiezione di coscienza sui trapianti di un cardiochirurgo convinto che l’anima risieda nel cuore.”
Roma, 30 luglio 2012