Differenziazione sessuale dell’embrione

Ai primi stadi dello sviluppo intrauterino le gonadi, cioè le ghiandole genitali primarie, risultano indifferenziate, uguali in tutti gli embrioni, indipendentemente dal patrimonio genetico che le loro cellule racchiudono: tutti gli embrioni all’inizio sono “femmine”, quindi? Così appare per un certo periodo: solo quando ha inizio l’organogenesi (cioè la costruzione dei vari organi ed apparati) comincia ad essere determinante l’azione dei cromosomi sessuali X ed Y, non prima della sesta-ottava settimana di gestazione.


Negli embrioni di sesso femminile, nei quali sono presenti due cromosomi X, lo sviluppo continua nella direzione in cui era iniziato, dando luogo alla differenziazione delle ovaie e completando le altre strutture che comporranno l’apparato genitale della donna.
Negli embrioni che portano nel loro DNA un cromosoma X ed un cromosoma Y, la presenza di quest’ultimo induce lo sviluppo del testicolo e la scomparsa delle strutture femminili che avevano iniziato a formarsi, per trasformarle in quelle che formeranno l’apparato genitale maschile. Questo complicato processo è regolato dalla crescente quantità di androgeni (gli ormoni sessuali maschili) che il testicolo comincia già a produrre in questo stadio.
Analizzando l’anatomia degli apparati genitali dei due sessi si trovano moltissime “tracce” di questo inizio comune, potendo evidenziare, quasi per ognuna delle strutture che li compongono, l’omologo nel sesso opposto. Ripercorrendo a ritroso le tappe dell’embriogenesi (cioè dello sviluppo del bambino durante la vita prenatale) risulta sorprendentemente chiara la corrispondenza tra formazioni così diverse negli organismi adulti, ma che sono derivate da un “progetto” , un abbozzo che fino al secondo mese di vita intrauterina prevedeva entrambe le possibilità.
Dal cosiddetto tubercolo genitale si formeranno nel maschio il pene e nella femmina il clitoride, entrambi contenenti corpi cavernosi e con la medesima funzione nella risposta sessuale.
Dalle pieghe uretrali il canale uretrale nell’uno e le piccole labbra nell’altra, rivestiti da mucosa sia l’uno che le altre.
Dalle pieghe scrotali, naturalmente, lo scroto e le grandi labbra, ricoperti di peluria negli individui adulti, con la medesima funzione protettiva di ciò che racchiudono.
Tenendo presente questo sarà più facile scorgere, dietro la evidente diversità, le sorprendenti somiglianze di struttura anatomica e di comportamento funzionale degli apparati genitali nei due sessi.

Paola Piattella