Incertezza sul futuro e mancanza di lavoro “spengono” la natalità

Roma, 16 maggio 2018

Ricerca Aied: “Senza figli per problemi economici”. Lo sostiene la metà delle donne che non hanno figli.

La ricerca sull’opinione delle donne sul calo della natalità in Italia è stata effettuata nel 2017 a cura dei consultori Aied. Ha coinvolto oltre 5000 donne dai 18 ai 59 anni, distribuite abbastanza omogeneamente per età. Poco più della metà (2775) vive una situazione di coppia stabile, risiede in prevalenza nel Nord e nel Centro Italia, possiede un titolo di studio superiore o più elevato, lavora o studia.

La maggior parte delle donne è al corrente della bassa natalità nel nostro Paese (88%) e se ne dichiara preoccupata (85%), considerandolo un sintomo di sfiducia nel Paese e nelle istituzioni e per l’invecchiamento della popolazione e le conseguenze sull’economia.

Dichiara di parlare del fenomeno con i familiari e gli amici e di ravvisare in loro lo stesso tipo di preoccupazione.

Insicurezza per il futuro (53%), problemi economici (56%) e mancanza del lavoro (50%) sarebbero le cause principali del calo delle nascite, seguiti dalle insufficienti politiche per la famiglia e dall’infertilità o dall’età avanzata in cui si comincia a pensare ad avere figli.

Più della metà delle donne che ha voluto rispondere a questa domanda (il 15% delle intervistate non ha risposto) ha avuto figli, prevalentemente quanti ne avrebbe voluti; chi non ne ha avuti vorrebbe comunque averne in futuro (dai dati Istat risulta che nel 2016 quasi la metà delle donne tra 18 e 49 anni non ha figli – circa 5 milioni e mezzo – ma tra loro solo l’1,8 % dichiara che l’avere figli non rientra nel proprio progetto di vita).

Dichiarano che, per avere figli, è importante la sicurezza economica (45%) e lavorativa (40%) ma il 59% ritiene indispensabile una relazione soddisfacente con il partner. Da questi dati potremmo dedurre che la scelta procreativa abbia a che fare tanto con la dimensione pubblica quanto con quella privata.

Il 34% delle nostre intervistate afferma che avrebbe voluto avere più figli di quelli effettivamente avuti.

I motivi per cui affermano di non averli potuti avere sono per la maggioranza legati a fattori economici/lavorativi (motivi economici 22%, lavorativi 14%, mancanza servizi e/o aiuti 12%, per un totale del 48%), per una percentuale più bassa legati a fattori attinenti alla sfera privata, compreso lo stato di salute (motivi personali di salute 14%, partner contrario 12%, mancanza di rapporto stabile 8%, per un totale del 34%).

Tra le donne che non hanno avuto figli la maggioranza (54%) dichiara di non avere vissuto l’evento in modo doloroso. Tale dato è coerente con l’alta percentuale di utilizzatrici di contraccettivi e col fatto di essere socie AIED.

I dati della ricerca sono stati presentati in occasione della tavola rotonda “La questione demografica in Italia. Proposte per nuove politiche sociali” che si è tenuta oggi a Roma presso l’Hotel Nazionale su iniziativa di AIED.

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